Un’inchiesta approfondita condotta da Foodwatch Francia, insieme ad altre sei organizzazioni attive nel campo della salute e della sostenibilità, ha acceso i riflettori su un tema tanto delicato quanto urgente: le promozioni della grande distribuzione organizzata incentivano l’acquisto di alimenti poco sani. Lo studio è stato svolto tra febbraio e marzo 2025. Ha analizzato quasi 5.000 prodotti alimentari in offerta nelle principali catene di supermercati francesi. In conclusione, ha evidenziato come la maggior parte delle promozioni favorisca cibi ricchi di grassi, zuccheri e sale.
A partecipare all’indagine, oltre a Foodwatch, anche Climate Action Network, France Assos Santé, la Fédération Française des Diabétiques, La CSF, UNAF e il CNAO. Queste realtà sono da anni impegnate nella tutela della salute pubblica e delle famiglie. Il campione analizzato comprende 4.726 prodotti in promozione. Questi prodotti sono stati raccolti da 40 volantini di cinque colossi della GDO francese: Carrefour, Coopérative U, E. Leclerc, Intermarché e Lidl.
Cosa dice lo studio: solo il 12% delle offerte riguarda alimenti davvero salutari
Il confronto dei dati è stato effettuato sulla base delle raccomandazioni del Programma Nazionale francese per la Nutrizione e la Salute (PNNS 4) e delle linee guida di Santé Publique France. Queste indicazioni invitano a ridurre il consumo di prodotti ultra-processati e alimenti eccessivamente grassi, zuccherati o salati.
I risultati sono tutt’altro che incoraggianti: solo il 12% delle promozioni riguarda alimenti riconosciuti come sani – ad esempio frutta fresca, verdura, cereali integrali e legumi – elementi essenziali per una dieta bilanciata. Ben il 66% delle offerte, invece, è composto da junk food. Il junk food è costituito da prodotti altamente trasformati che favoriscono l’insorgenza di patologie croniche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Il restante 22% include alimenti il cui consumo è considerato neutro, ovvero né da incentivare né da ridurre.

Le offerte promuovono il consumo eccessivo di alimenti malsani
L’aspetto forse più allarmante riguarda le modalità di promozione. Lo studio evidenzia che quattro prodotti su dieci (40%) vengono pubblicizzati attraverso offerte che spingono al sovraconsumo, come le classiche promozioni “3×2” o “prendi due, paghi uno”. Tali strategie commerciali, oltre a minare la salute dei consumatori, contrastano apertamente con le linee guida sanitarie pubbliche.
Secondo le sette associazioni promotrici dell’indagine, le principali catene di supermercati francesi – tra cui anche Auchan, Aldi, Casino, Monoprix – dovrebbero assumersi una maggiore responsabilità sociale, riequilibrando le proprie politiche promozionali. Le richieste sono chiare: almeno il 50% delle offerte dovrebbe riguardare cibi sani. Tra questi prodotti sani vi sono frutta, verdura, cereali integrali, noci non salate e oli vegetali non raffinati. In più, si auspica che il 10% delle promozioni totali venga riservato a prodotti biologici non ultra-processati.
Il caso francese come specchio di una tendenza diffusa anche in Italia?
Sebbene lo studio riguardi la situazione francese, è lecito supporre che la realtà italiana non sia molto diversa. Anche nel nostro Paese, le offerte speciali sono spesso dominate da snack confezionati, bevande zuccherate, merendine e cibi pronti. Tali strategie non solo allontanano i cittadini da uno stile di vita salutare, ma ostacolano anche la transizione verso un modello di consumo più sostenibile. In particolare, da un punto di vista ambientale e sociale.
Rendere accessibili prodotti sani, freschi e di qualità attraverso promozioni mirate e convenienti è un passo fondamentale per favorire una dieta equilibrata e ridurre le disuguaglianze sanitarie. In un’epoca in cui i tassi di obesità infantile e di malattie metaboliche sono in costante crescita, è urgente che la grande distribuzione assuma un ruolo più attivo e responsabile. Tale responsabilità si deve esprimere nel promuovere un’alimentazione più consapevole.