Biofilm edibili dagli scarti: la svolta sostenibile contro gli imballaggi in plastica

Negli ultimi anni, la crescente preoccupazione per lo spreco alimentare e l’impatto ambientale della plastica ha spinto la ricerca scientifica a esplorare soluzioni più sostenibili per la conservazione degli alimenti. Una delle innovazioni più promettenti è rappresentata dai biofilm edibili. Si tratta di sottili pellicole commestibili capaci di sostituire la plastica tradizionale. Sono realizzabili con materiali naturali, anche derivati da scarti di lavorazioni alimentari.

Tra le soluzioni più recenti, due studi pubblicati a breve distanza l’uno dall’altro propongono l’utilizzo di biofilm edibili ricavati da scarti di melograno e gomma adragante. Quest’ultimo è un materiale vegetale naturale. Questi biofilm si utilizzano per proteggere la frutta e conservarne la freschezza, in particolare quella più delicata come le fragole.

Il melograno: dalla lavorazione agli scarti che diventano risorsa

Il primo studio, condotto dai ricercatori dell’Università di San Paolo in Brasile e pubblicato su Food Chemistry, si è focalizzato sul potenziale degli scarti del melograno per la creazione di biofilm edibili. Ogni anno, circa il 40% del melograno viene scartato, tra cui la buccia e la polpa. Tuttavia, queste parti del frutto sono ricche di sostanze benefiche come antiossidanti e proprietà antimicrobiche. Gli scienziati hanno sviluppato un processo innovativo per estrarre fino all’84,2% dei composti fenolici dai residui di melograno. Utilizzano solventi naturali per trasformarli in un materiale utile per la creazione di pellicole protettive.

L’uso del melograno come base per un biofilm è reso possibile grazie all’aggiunta di chitosano. In questo caso, però, a differenza dei biofilm tradizionali, il chitosano non proviene dai gamberi, ma dalle razze. Questo tipo di chitosano anallergico è perfetto per chi ha intolleranze o allergie. Questo biofilm è stato testato su fragole, uno dei frutti più difficili da conservare a causa del loro alto contenuto di acqua e del pH acido.

Biofilm edibili in azione: il test con le fragole

Le fragole sono notoriamente un frutto altamente deperibile, che normalmente non resiste più di una settimana. L’obiettivo del test è stato quello di verificare l’efficacia del biofilm di melograno nella prolungata conservazione delle fragole. Le fragole sono state immerse in una gelatina composta da biofilm di melograno e chitosano, e poi conservate a 4°C per 12 giorni.

I risultati sono stati molto positivi. Le fragole trattate con il biofilm hanno mantenuto il 40% in più degli aromi volatili che definiscono il loro sapore. Hanno perso l’11% di peso in meno rispetto a quelle senza biofilm. Inoltre, hanno rallentato il deperimento di circa sei-otto giorni. Queste fragole non hanno mostrato differenze in termini di gusto, consistenza o aspetto rispetto a quelle non trattate. Questo dimostra che il biofilm di melograno può essere un’alternativa valida e naturale alle tradizionali pellicole in plastica.

Il costo di produzione del biofilm è di soli due centesimi per frutto. Questo è un incremento modesto che potrebbe essere facilmente accettato dai consumatori. Infatti, il biofilm apporta benefici in termini di durata e freschezza dei prodotti.

Verso pellicole vegetali: la gomma adragante al posto della gelatina animale

Mentre il primo studio ha utilizzato una gelatina di origine animale derivata dalla pelle delle razze, un altro studio dell’Università di Ottawa ha cercato di superare l’uso di materiali animali. Si è concentrato su materiali vegetali. Gli scienziati canadesi hanno esplorato l’uso della gomma adragante, una sostanza idrosolubile ricavata dalla linfa di piante leguminose. Questa gomma è già utilizzata in ambito farmaceutico e alimentare. Tuttavia, ora è oggetto di studi per il suo potenziale uso nella creazione di biofilm per alimenti.

Gli esperimenti condotti sono stati indirizzati a creare pellicole composte da gomma adragante e gelatina animale. L’obiettivo era trovare un equilibrio tra efficacia nel preservare i cibi e riduzione dell’uso di proteine animali. I risultati hanno suggerito che una miscela composta da tre parti di gomma adragante e una di gelatina animale presenta ottime potenzialità. Tuttavia, la pellicola risultante ha una leggera porosità che potrebbe limitarne l’uso in ambienti acquosi o salini.

Il futuro dei biofilm edibili

La ricerca sui biofilm edibili e naturali come alternativa alla plastica potrebbe segnare una vera svolta nella conservazione dei cibi. Sebbene i risultati siano promettenti, siamo ancora nelle fasi iniziali di sviluppo e perfezionamento di questi materiali. Tuttavia, l’idea di utilizzare gli scarti alimentari per creare gelatine e pellicole commestibili rappresenta una soluzione ecologica. Questa soluzione potrebbe ridurre significativamente l’uso della plastica, diminuendo allo stesso tempo lo spreco alimentare.

Nei prossimi anni, potremmo vedere una crescente diffusione di questi materiali innovativi. Questi contribuiranno a ridurre l’inquinamento da plastica e permetteranno di conservare la freschezza di frutta e verdura. Inoltre, utilizzeranno residui vegetali, creando un sistema di produzione alimentare più circolare e sostenibile.

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