Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha rilasciato un’intervista televisiva a Francesca Fagnani per lo speciale di Rai2, “Belve Crime”. Bossetti a “Belve Crime” ha parlato delle sue prospettive.
L’incontro, avvenuto nel carcere di Bollate, è andato in onda martedì 10 giugno e ha visto Bossetti ripercorrere per la prima volta in modo così approfondito i momenti salienti di una delle vicende di cronaca più discusse in Italia.
Il confronto sul DNA
Uno dei passaggi più tesi dell’intervista ha riguardato la presenza del DNA di Bossetti sugli indumenti intimi di Yara. Bossetti a “Belve Crime” ha risposto alle domande sul DNA. Alle incalzanti domande della Fagnani, che gli ha ricordato come le analisi abbiano ripetutamente confermato la presenza del suo DNA nucleare sugli slip e sui leggings della vittima, Bossetti ha risposto: “È tutto assurdo, anomalo e incompreso”.
Il confronto si è poi spostato sulla differenza tra DNA nucleare e mitocondriale. Mentre il DNA nucleare è quello che identifica in modo univoco un individuo ed è stato rinvenuto sugli abiti di Yara, il DNA mitocondriale è risultato assente.
Quando Fagnani ha chiesto a Bossetti come il suo DNA sia finito sugli slip di Yara, la sua risposta è stata: “È quello che vorrei sapere anch’io”.
“Belve Crime”: Un viaggio nella mente criminale
“Belve Crime” è uno spin-off del celebre programma “Belve”, ideato e condotto da Francesca Fagnani e prodotto da Fremantle. In questa versione speciale, la giornalista si addentra nelle menti di chi ha commesso reati o ha vissuto in contesti criminali, mantenendo il suo stile di domande dirette e incisive. Bossetti a “Belve Crime” si è confrontato con questi temi.
Il programma si avvale anche della collaborazione di Stefano Nazzi, giornalista esperto di cronaca nera e autore del podcast “Indagini”.
Oltre all’intervista principale con Bossetti, la puntata ha ospitato in studio Eva Mikula e Tamara Ianni. Un’intervista esclusiva con Mario Maccione, ex membro delle “Bestie di Satana” e oggi collaboratore di giustizia, è disponibile su Rai Play. Maccione, che ha scontato oltre tredici anni di carcere, faceva parte del gruppo che tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 sconvolse l’Italia con omicidi, istigazioni al suicidio e riti demoniaci.
