La salute spiegata in modo semplice
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Colon-retto, meno recidive con attività fisica regolare e dieta mirata

Colon-retto, meno recidive con attività fisica regolare e dieta mirata

Nuove evidenze dalla ricerca: stile di vita sano come alleato nella lotta contro il cancro

In ambito oncologico, l’adozione di uno stile di vita sano non rappresenta solo un’azione preventiva contro l’insorgenza dei tumori. Si configura oggi come un vero e proprio supporto terapeutico post-intervento.

Inoltre, esso è capace di influire positivamente sul decorso della malattia. In particolare, un’alimentazione antinfiammatoria e un’attività fisica regolare e strutturata si confermano strumenti essenziali. Questi contribuiscono alla prevenzione delle recidive del tumore del colon-retto, secondo quanto emerso da due nuovi studi scientifici presentati durante il Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO).

Queste nuove evidenze consolidano il concetto che sport e alimentazione equilibrata possano agire come veri e propri “farmaci naturali”. Tali elementi integrano e potenziano le terapie tradizionali nella lotta contro il cancro.

La sinergia tra alimentazione e movimento: risultati dallo studio CALGB

Uno degli studi più rilevanti presentati al congresso ASCO è il CALGB 89803. Questo è una ricerca clinica di fase 3 condotta su 1625 pazienti affetti da tumore del colon in stadio III, già sottoposti a intervento chirurgico per l’asportazione del tumore. I ricercatori hanno monitorato la dieta e lo stile di vita dei partecipanti. Hanno prestato particolare attenzione all’introduzione di alimenti pro o anti-infiammatori e alla pratica di attività fisica.

A distanza di un anno, i risultati hanno dimostrato che i pazienti con un’alimentazione pro-infiammatoria — caratterizzata da alto consumo di carne rossa e lavorata, cereali raffinati e bevande zuccherate — presentavano un rischio di morte superiore dell’87% rispetto a coloro con uno stile di vita più sano. In particolare, i soggetti che seguivano una dieta ricca di vegetali verdi e gialli, tè, caffè e altri cibi antinfiammatori, abbinata a una costante attività fisica, mostravano un rischio di morte inferiore del 63%.

Secondo gli esperti, questi dati confermano l’esistenza di una potente sinergia tra dieta e movimento. Tale sinergia è in grado di migliorare significativamente la sopravvivenza globale e la qualità della vita dei pazienti oncologici.

Studio CHALLENGE: l’esercizio fisico riduce le recidive e allunga la sopravvivenza

A rafforzare queste conclusioni è arrivato anche il secondo studio, CHALLENGE. Tra il 2009 e il 2023 ha coinvolto 889 pazienti con carcinoma del colon-retto in stadio III e II ad alto rischio provenienti da sei Paesi.

I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi. Uno ha seguito un programma strutturato di esercizio fisico supervisionato, mentre l’altro ha ricevuto solo materiale informativo sull’importanza dell’attività fisica.

Dopo un follow-up di quasi otto anni, i risultati hanno mostrato una chiara differenza:

  • 93 recidive nel gruppo attivo rispetto a 131 recidive nel gruppo di controllo;
  • 80% di sopravvivenza libera da malattia a 5 anni nel gruppo attivo, contro il 74% dell’altro gruppo;
  • Riduzione del 28% del rischio di recidiva o nuovi tumori tra chi praticava esercizio fisico;
  • 90% di sopravvivenza globale a 8 anni tra i pazienti attivi, rispetto all’83% del gruppo di controllo;
  • Riduzione del rischio di morte del 37% nel gruppo sottoposto a esercizio fisico regolare.

I ricercatori intendono ora approfondire i meccanismi biologici alla base dell’effetto protettivo dell’attività fisica, analizzando campioni di sangue raccolti durante lo studio.

L’opinione degli esperti: l’attività fisica diventa parte integrante della cura

“Questo è il primo studio di fase 3 che dimostra l’efficacia dell’attività fisica post-trattamento. In particolare, nel migliorare la sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con tumore del colon-retto”, ha sottolineato Pamela Kunz, esperta di tumori gastrointestinali per ASCO. Gli autori dello studio invitano quindi i sistemi sanitari a includere programmi di esercizio fisico strutturati come parte integrante della terapia standard. Questi dovrebbero essere considerati al pari delle terapie farmacologiche.

Oltre lo stile di vita: le nuove frontiere terapeutiche

Accanto all’importanza dello stile di vita, la ricerca continua a progredire anche sul fronte farmacologico. Lo studio ATOMIC ha infatti evidenziato che la combinazione di immunoterapia (atezolizumab) e chemioterapia può migliorare la sopravvivenza in pazienti con sottotipi particolari di tumore del colon-retto. In tal modo si apre la strada a strategie terapeutiche sempre più personalizzate e mirate.

La salute si costruisce ogni giorno

L’adozione di abitudini salutari, come una dieta equilibrata e l’attività fisica regolare, non solo può prevenire la comparsa del tumore del colon-retto, ma si conferma anche uno strumento cruciale per prevenire le recidive e migliorare la sopravvivenza dopo il trattamento. La scienza lo conferma. Mangiare bene e muoversi di più può davvero fare la differenza.