La salute spiegata in modo semplice
La salute spiegata in modo semplice

Mutandine tossiche? Cosa si nasconde nei capi certificati OEKO-TEX®

Un recente test svizzero ha lanciato un allarme che riguarda da vicino la salute femminile: anche la biancheria intima considerata sicura e certificata può contenere tracce di sostanze chimiche potenzialmente pericolose. Queste mutandine tossiche sono state oggetto dello studio, pubblicato dal magazine elvetico K-Tipp, che ha analizzato 16 slip da donna appartenenti a marchi noti anche in Italia, come Triumph, Intimissimi, H&M, Calvin Klein e Victoria’s Secret.

I risultati sono stati sorprendenti e, in parte, preoccupanti: solo 2 dei 16 capi analizzati sono risultati privi di sostanze classificate come dannose per la salute. Nella maggioranza degli altri, sono state riscontrate tracce di bisfenoli (A, S e F), nonché residui di detergenti industriali come NPEO e OPEO, noti interferenti endocrini. Queste sostanze rendono le mutandine tossiche una preoccupazione costante.

Cosa sono i bisfenoli e perché sono pericolosi

I bisfenoli sono composti chimici utilizzati in vari processi industriali, soprattutto nella lavorazione della plastica e di alcuni tessuti sintetici. In ambito tessile, possono essere impiegati per rendere i materiali più flessibili, morbidi o resistenti, ma il problema è che queste sostanze, col tempo, possono essere assorbite dalla pelle, soprattutto se il tessuto è esposto a calore, sudore o attrito. Le mutandine tossiche potrebbero quindi influenzare negativamente la salute.

Particolarmente allarmante è la rilevazione di 640 mg/kg di bisfenolo S (BPS) in un capo specifico della linea Triumph chiamato “Crazy Stupid Love”. Una quantità significativa, soprattutto considerando il contatto diretto e prolungato della biancheria con le zone intime femminili.

La replica di Triumph e la questione OEKO-TEX®

Triumph, insieme ad altri brand coinvolti, ha difeso la sicurezza dei propri prodotti, sottolineando che tutti gli articoli immessi sul mercato sono certificati OEKO-TEX® Standard 100. Questo standard garantisce che il prodotto sia stato testato e che le concentrazioni di sostanze pericolose siano inferiori ai limiti imposti dalle normative europee.

Nella dichiarazione ufficiale, Triumph ha ribadito:
“I nostri prodotti sono sicuri da indossare. La certificazione OEKO-TEX® garantisce che non contengano sostanze nocive nei limiti stabiliti. I nostri clienti possono acquistare con tranquillità.”

Ma questa affermazione apre una questione fondamentale: se i prodotti sono certificati, perché il test ha rilevato contaminanti in queste mutandine tossiche?

Le certificazioni non sono sinonimo di rischio zero

È importante comprendere che la certificazione OEKO-TEX® non implica necessariamente che un capo sia completamente privo di sostanze tossiche. Piuttosto, indica che eventuali composti pericolosi sono presenti in concentrazioni inferiori a una soglia ritenuta sicura.

Tuttavia, molte associazioni ambientaliste e studi indipendenti hanno più volte evidenziato come anche minime tracce di interferenti endocrini – come i bisfenoli – possano contribuire, nel tempo, a disturbi ormonali, soprattutto se esiste un’esposizione quotidiana e prolungata. Mutandine tossiche rappresentano quindi un rischio per la salute.

Inoltre, i test effettuati per ottenere queste certificazioni sono condotti su campioni rappresentativi e non necessariamente su ogni capo finito. Il che significa che variazioni nei materiali, nella tintura, nella cucitura o negli accessori possono introdurre sostanze aggiuntive non presenti nel campione certificato.

Il rischio dell’“effetto cocktail”

Un altro elemento da non sottovalutare è l’effetto combinato di più sostanze chimiche presenti in uno stesso prodotto. Molti test normativi valutano le sostanze singolarmente, senza considerare come possano interagire tra loro. Questo cosiddetto “effetto cocktail” può amplificare la tossicità complessiva, anche quando ogni sostanza rispetta i limiti consentiti.

Il test svizzero ha evidenziato la presenza contemporanea di bisfenoli e altri interferenti endocrini, suggerendo che l’esposizione quotidiana possa comportare rischi più alti di quanto previsto da una semplice certificazione.

Come proteggere la propria salute: consigli pratici

Pur non potendo garantire un’esclusione totale dei contaminanti, ci sono accorgimenti utili che ogni consumatore può adottare per ridurre l’esposizione:

  • Preferire mutandine in cotone biologico non tinto: il cotone bio è meno trattato e solitamente privo di coloranti aggressivi.
  • Evitare lingerie sintetica o con troppe decorazioni: elastan, poliammide e altri tessuti sintetici sono più soggetti a contenere residui chimici.
  • Lavare sempre i capi nuovi prima di indossarli: anche se non elimina tutti i contaminanti, può ridurre la quantità di sostanze residue superficiali.
  • Acquistare da brand trasparenti: alcune aziende pubblicano l’elenco completo dei materiali e dei trattamenti applicati, offrendo maggiore garanzia.

Anche un prodotto certificato può contenere sostanze problematiche. Per questo, è importante non affidarsi esclusivamente a una certificazione e mantenere sempre un atteggiamento critico e consapevole verso ciò che indossiamo, specialmente quando si tratta di biancheria intima a stretto contatto con la pelle. La salute passa anche dai piccoli dettagli: scegliere con attenzione è il primo passo per proteggerla dalle mutandine tossiche.