Giorgio Faletti: dalle umili radici ad Asti al successo tra TV, libri e musica

Giorgio Faletti: dalle umili radici ad Asti al successo tra TV, libri e musica

Giorgio Faletti è stato uno dei personaggi più versatili e amati del panorama artistico italiano. La sua figura ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop, spaziando dalla comicità alla musica. Inoltre, ha lasciato un segno dalla scrittura al cinema. Nonostante la popolarità, Faletti non ha mai dimenticato le sue radici. Ha mantenuto sempre vivo il legame con la sua città natale, Asti, in Piemonte, dove nacque il 25 novembre 1950.

Proveniente da una famiglia semplice, cresciuto in un ambiente popolare, Giorgio ha saputo costruire con tenacia una carriera straordinaria. La sua carriera fu fondata sulla creatività, sul talento e su una personalità poliedrica. È venuto a mancare il 4 luglio 2014, lasciando dietro di sé un’eredità culturale ricchissima.

L’infanzia e la famiglia: chi erano i genitori di Giorgio Faletti?

Il contesto familiare in cui è cresciuto ha influito profondamente sulla formazione del suo carattere. Carlo Faletti, suo padre, era un ambulante, mentre Michela Dafarra, sua madre, faceva la sarta. Entrambi erano artigiani, persone dedite al lavoro manuale e all’onestà. Giorgio è cresciuto nel quartiere di Borgo Torretta, in Corso Torino 133, in un ambiente modesto ma ricco di valori.

Durante l’infanzia, una scoperta nella soffitta di casa cambiò per sempre il suo rapporto con la cultura. Rovistando tra vecchi oggetti, trovò alcuni libri appartenuti al nonno. Fu da lì che nacque la sua passione per la letteratura. Questa passione lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. I classici, letti con curiosità e attenzione, formarono la base di quello che sarebbe diventato un grande narratore.

Il percorso di studi e la svolta teatrale

Anche se il suo destino sembrava orientato verso l’arte, Giorgio inizialmente intraprese un cammino più tradizionale per compiacere il padre. Si iscrisse infatti all’Università di Torino, dove si laureò in Giurisprudenza. Tuttavia, come lui stesso ammise più volte, non era fatto per la vita accademica. Lo studio lo annoiava. Inoltre, il desiderio di esprimersi attraverso l’arte era troppo forte.

Il richiamo del palcoscenico si fece sempre più insistente. Tanto che decise di trasferirsi a Milano per frequentare la scuola teatrale “Quelli di Grock” di Maurizio Nichetti. A partire dalla fine degli anni Settanta, cominciò ad esibirsi al mitico Derby Club. Questo storico locale milanese formava comici e attori destinati a diventare icone. Tra questi, vi erano Teo Teocoli, Massimo Boldi, Diego Abatantuono ed Enzo Salvi.

Il successo in TV e la nascita di personaggi cult

Il debutto televisivo avviene nel 1979 su Telealtomilanese con il programma Playboy di mezzanotte. Tuttavia, la vera esplosione mediatica arriva nel 1985 con la partecipazione a Drive In, trasmissione cult della comicità italiana. Qui, Giorgio Faletti dà vita a personaggi indimenticabili come Vito Catozzo, diventati veri simboli dell’umorismo italiano degli anni ’80.

Nel decennio successivo, Faletti consolida la sua presenza in TV. Lo fa con ruoli di rilievo in trasmissioni di punta come Fantastico, Striscia la Notizia (co-conduttore nel 1991), Acqua Calda e molte altre. Il suo stile unico, capace di mescolare ironia, intelligenza e una vena malinconica, conquistò il pubblico in modo trasversale.

La carriera musicale: dal Derby al palco di Sanremo

Negli anni ’80 e ’90, Giorgio Faletti si cimenta anche con successo nella musica leggera. Nel 1992 partecipa al Festival di Sanremo con il brano Ulula. Tuttavia, è nel 1994 che ottiene il riconoscimento più significativo con la canzone Signor tenente. Con essa, conquista il terzo posto in classifica e si aggiudica anche il prestigioso Premio della Critica.

Il brano, ispirato a eventi di cronaca legati alla mafia e alle forze dell’ordine, mostrò un lato profondamente riflessivo di Faletti. Era capace di andare oltre la comicità e di toccare temi sociali con intensità e poesia.

Il successo come scrittore: best seller e riconoscimenti

Nel 2002, Faletti decide di dedicarsi completamente alla scrittura, sua vera e profonda passione. Il suo romanzo d’esordio, Io uccido (il libro più venduto in Italia dopo Il nome della rosa), diventa un bestseller assoluto. Questo aprì la strada a una carriera letteraria sorprendente. Seguono titoli di enorme successo come:

  • Io sono Dio
  • Niente di vero tranne gli occhi
  • Fuori da un evidente destino
  • La ragazza che guardava l’acqua

Il suo stile narrativo, caratterizzato da trame avvincenti e personaggi sfaccettati, lo consacrò come uno degli scrittori thriller e noir più letti in Italia. Era capace di tenere il lettore col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.

Anche il cinema tra le sue passioni

Giorgio Faletti non ha mai abbandonato del tutto il grande schermo, dove si è cimentato in diversi ruoli. Ha dimostrato la sua abilità anche come attore cinematografico. Tra le sue apparizioni ricordiamo:

  • Geppo il folle (1978)
  • Notte prima degli esami (2006), dove interpretò il professore
  • Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore

Un’eredità che vive ancora oggi

La scomparsa di Giorgio Faletti, avvenuta il 4 luglio 2014, ha lasciato un vuoto nella cultura italiana. Tuttavia, ha anche lasciato il ricordo indelebile di un artista autentico, multidisciplinare e umanamente straordinario. La sua figura è ancora oggi oggetto di grande affetto e stima da parte del pubblico. Infatti, il pubblico continua a leggere i suoi libri, riascoltare le sue canzoni e rivedere i suoi sketch.

Faletti è stato molto più di un artista. È stato un uomo che ha saputo unire arte, sensibilità e intelligenza. Lo ha fatto senza mai perdere il legame con le sue origini.

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