Il documentario Shark Whisperer, appena approdato su Netflix e già tra i titoli più discussi, racconta la vita straordinaria di Ocean Ramsey, biologa marina, attivista e subacquea professionista. La sua figura ha catalizzato l’attenzione internazionale per il suo modo rivoluzionario — e spesso controverso — di interagire con gli squali più temuti al mondo. Accanto a squali tigre e grandi bianchi, senza gabbia e senza paura, Ramsey ha costruito la propria missione: difendere questi predatori incompresi e restituire loro la dignità biologica e simbolica che meritano.
Una missione tra le onde: chi è Ocean Ramsey
Nata nel 1987 e cresciuta sull’isola hawaiana di O‘ahu, Ocean Ramsey ha dedicato la sua vita allo studio e alla tutela dell’ambiente marino. Laureata in biologia marina con un master in etologia — la disciplina che studia il comportamento animale — Ramsey è diventata uno dei volti più noti della divulgazione ambientale, nonché simbolo globale di un attivismo oceanico basato su esperienza diretta e impatto mediatico.
Da quando ha cominciato a immergersi con gli squali all’età di 14 anni, Ocean ha instaurato un legame quasi spirituale con questi animali. Nei suoi discorsi, interviste e post social, ripete spesso il concetto che guida il suo lavoro: “Dobbiamo cambiare la musica, cambiare il modo in cui vediamo gli squali”. Secondo lei, la narrazione hollywoodiana ha trasformato queste creature in spietati assassini, ma la realtà è ben diversa.
L’attivismo attraverso i social
Con oltre due milioni di follower su Instagram, Ocean Ramsey ha saputo coniugare scienza e comunicazione come pochi altri. I suoi video virali la ritraggono mentre nuota in perfetta calma accanto a squali giganti, li accarezza, li osserva negli occhi. Scene che hanno ispirato milioni di persone ma che hanno anche generato feroci dibattiti all’interno della comunità scientifica.
Assieme al marito, il fotografo marino Juan Oliphant, Ramsey gestisce campagne di sensibilizzazione, attività turistiche e corsi online. Una rete economica e informativa che contribuisce a finanziare i suoi progetti di ricerca ma che, secondo alcuni, rischia di banalizzare l’attivismo riducendolo a un business.
La mattanza degli squali e l’urgenza della conservazione
Ogni anno vengono uccisi circa 100 milioni di squali, spesso per fini commerciali come la zuppa di pinne o la medicina tradizionale. Una strage silenziosa che minaccia l’intero equilibrio degli ecosistemi marini. Ocean Ramsey è in prima linea per denunciare questa realtà, mostrando che gli squali, lungi dall’essere pericolosi mostri, sono creature complesse, vitali e da proteggere.
Tra i suoi punti di riferimento dichiara di ispirarsi alla celebre oceanografa Sylvia Earle, ma anche a una grande squalo bianco femmina che ha chiamato Bella — un simbolo vivente della sua connessione personale con queste creature.
Un’eroina o una provocatrice?
Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni esperti la accusano di addestrare involontariamente gli squali a tollerare la presenza umana, mettendo a rischio sia le persone che gli animali. I suoi gesti — come le carezze agli squali — vengono definiti da alcuni scienziati come una forma di interferenza biologica pericolosa.
E poi ci sono i costi: le escursioni con lei partono da 150 dollari a persona, senza contare i pacchetti online e le collaborazioni commerciali. Il confine tra attivismo e spettacolo turistico, secondo i critici, è sempre più sfumato.
Shark Whisperer, il documentario che solleva domande
Diretto da uno dei cineasti già premiati per Il mio amico in fondo al mare, il documentario non fornisce risposte definitive, ma solleva domande complesse. Ocean Ramsey è una pioniera della comunicazione ambientale o un’influencer che ha trasformato l’oceano in un palcoscenico personale? È davvero possibile cambiare la narrativa globale sugli squali a colpi di immagini virali e carezze in apnea?
Shark Whisperer ci invita a riflettere, a guardare con occhi nuovi sia gli squali che le persone che li difendono. La risposta, forse, è da qualche parte nel profondo del mare… o dentro di noi.