Roberta Bellesini è un nome che risuona con discrezione ma forza nella memoria di chi ha seguito e amato Giorgio Faletti. Quest’ultimo è uno degli artisti più poliedrici della scena italiana. Moglie, compagna, confidente e oggi custode della sua memoria culturale, Roberta ha saputo portare avanti la propria esistenza con dignità, eleganza e una riservatezza che la contraddistingue ancora oggi.
Nonostante viva lontano dai riflettori, ha continuato a operare attivamente nel mondo della cultura. È diventata una figura di riferimento ad Asti e per chi apprezza l’eredità di Faletti.
Età, origini e formazione: le radici di Roberta Bellesini
Nata ad Asti nel 1972, Roberta Bellesini ha oggi 53 anni ed è del segno dell’Acquario. Proprio come Giorgio Faletti, è astigiana, legata alla sua città natale non solo per affetto ma anche per un impegno concreto nel tessuto culturale locale.
La sua formazione professionale si è sviluppata nel settore dell’architettura e dell’edilizia. In questo ambito ha lavorato a stretto contatto con esperti del mestiere. Ha acquisito competenze tecniche anche senza possedere un titolo di laurea in architettura. Negli anni ha curato progetti immobiliari con un focus su innovazione, sostenibilità e rispetto per l’ambiente urbano.
Il grande amore per Giorgio Faletti: una relazione intensa e sincera
Roberta ha incontrato Giorgio Faletti nel 2000, durante una serata tra amici in occasione della finale degli Europei di calcio. Un momento comune, quasi casuale, che ha segnato l’inizio di un amore profondo e duraturo. La coppia è rimasta unita per quattordici anni, fino alla scomparsa di Giorgio, avvenuta nel luglio del 2014.
Nonostante una differenza d’età di circa vent’anni, i due condividevano molti interessi: la letteratura, l’arte, la musica. Condividevano anche una visione della vita sobria ma piena di senso. Si sono sposati nel 2002 e negli ultimi anni di vita hanno vissuto a Capoliveri, sull’Isola d’Elba. Qui erano circondati dalla natura e da una tranquillità scelta, lontana dai clamori dello spettacolo.
Non hanno avuto figli, una scelta consapevole che non ha mai scalfito l’intensità del loro legame.
Cosa fa oggi Roberta Bellesini: lavoro e impegno culturale
Dopo la morte di Giorgio, Roberta ha continuato a occuparsi di progetti immobiliari, rimanendo attiva nel mondo dell’architettura e del design urbano. Tuttavia, una parte centrale della sua vita è diventata la custodia dell’eredità culturale del marito.
Dal 2014 è presidente della Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”. Ha assunto il ruolo dopo la scomparsa dello scrittore, che ne fu presidente e promotore. In questa veste Roberta ha organizzato eventi culturali, rassegne letterarie e incontri con autori. Ha contribuito attivamente alla promozione della lettura e della cultura nella sua città.
Il suo operato è sempre stato contraddistinto da discrezione ed efficacia. Ha portato avanti un lavoro che ha trasformato il dolore in memoria attiva e partecipazione civile.
Vita privata oggi: ha un nuovo compagno?
Nonostante il tempo trascorso dalla scomparsa di Giorgio Faletti, Roberta Bellesini non ha mai reso pubbliche nuove relazioni sentimentali. La sua riservatezza è rimasta invariata e nulla fa pensare a un nuovo compagno accanto a lei, almeno pubblicamente.
Ciò che è certo è il suo continuo legame simbolico con Giorgio. In una delle sue rare interviste, Roberta ha raccontato che il computer di Faletti è ancora sulla scrivania, accanto al suo. Questo gesto è nella loro casa. Un gesto semplice ma potentissimo, che rappresenta una presenza quotidiana che continua a ispirarla.
Curiosità: tra silenzi scelti e piccoli dettagli d’amore
Roberta ha sempre evitato le luci della ribalta, lasciando parlare le sue azioni, il suo impegno culturale e la sua coerenza. Non è presente sui social, non cerca visibilità e non ha mai speculato sulla figura del marito.
La sua riservatezza è stata spesso letta come un tratto di grande nobiltà d’animo, in un’epoca in cui la sovraesposizione è la norma. Roberta continua a coltivare il ricordo con delicatezza, attraverso iniziative concrete. Inoltre, attraverso piccoli gesti quotidiani che raccontano un amore che ha superato il tempo.
Una donna che ha scelto il silenzio per custodire la memoria
Oggi Roberta Bellesini è il simbolo di un modo elegante e coerente di vivere il dolore, di portare avanti la memoria senza retorica. È una figura fondamentale per il ricordo di Giorgio Faletti, ma è anche una professionista autonoma. È impegnata nel suo campo e apprezzata per serietà e visione.
In un panorama mediatico spesso caotico, la sua figura rappresenta un esempio raro di discrezione e contenuto, capace di lasciare un segno senza fare rumore.