5 cose che non sai su Marco Giallini: dalla laurea, moglie scomparsa, incidente con 50 fratture

Attore romano tra i più amati del panorama italiano, Marco Giallini è oggi celebre soprattutto per il ruolo del burbero ma affascinante Rocco Schiavone nell’omonima fiction di Rai 2. Il suo volto, segnato dalla romanità verace e dalla spontaneità, è diventato simbolo di una recitazione autentica e mai artefatta. Tuttavia, dietro il successo si nasconde un percorso lungo. Ha fatto esperienze, affrontato cadute, passioni e dolori.
Gli esordi di un attore autentico: da consegnare bibite al grande schermo
Prima di approdare al mondo del cinema, Marco Giallini ha svolto numerosi lavori umili, tra cui il fattorino per la consegna di bibite. Dopo aver frequentato la scuola di recitazione La Scaletta, molto nota nell’ambiente teatrale romano, si è fatto le ossa lavorando dietro le quinte di diversi set.
La sua carriera sul grande schermo prende forma grazie all’amicizia con l’attore Valerio Mastandrea. Questi lo presenta a Dino Risi e il regista lo sceglie per un ruolo ne L’ultimo Capodanno, segnando uno dei primi importanti passi nel cinema.
La svolta con Romanzo Criminale: da attore promettente a volto ricercato
Il vero salto di qualità arriva però con l’interpretazione de Il Terribile in Romanzo Criminale. Questa pellicola cult lo impone definitivamente all’attenzione del pubblico e della critica. Da lì in avanti Giallini diventa una presenza fissa nel panorama cinematografico italiano, dividendo con maestria tra ruoli comici e drammatici.
Le passioni di Giallini: moto, vinili e rock
L’attore è noto anche per le sue grandi passioni. Possiede tre moto, che ama guidare nel tempo libero. Tuttavia, proprio questa passione lo ha portato nel 2007 ad affrontare un terribile incidente stradale, con conseguenze devastanti. Ha subito ben 50 fratture e un periodo in coma. I medici gli avevano prospettato lunghi mesi per la riabilitazione. Invece, con forza di volontà e determinazione in soli 90 giorni Giallini era di nuovo in piedi.
Oltre ai motori, Marco ha un legame profondo con la musica rock. Colleziona vinili, adora i Clash e The Who, e appena può va a vederli in concerto. In gioventù aveva anche formato una band amatoriale, dove si divertiva a suonare chitarra e batteria. Oggi continua a suonare per diletto, trovando nella musica un rifugio intimo.
Il lutto che ha cambiato la sua vita: la perdita della moglie Loredana
Una delle pagine più dolorose della vita di Marco Giallini è sicuramente la scomparsa prematura della moglie Loredana, sua compagna fin dall’adolescenza e madre dei suoi due figli, Rocco e Diego. I due si erano sposati nel 1993 e avevano costruito un rapporto profondo e sincero.
Nel 2011, Loredana è venuta a mancare improvvisamente a causa di un’emorragia cerebrale. “Quello che è successo non si esorcizza, puoi solo provare a rimuoverlo”, ha raccontato l’attore in un’intervista a Verissimo, commosso e ancora incredulo. All’epoca i suoi figli avevano solo 12 e 5 anni. Pertanto, lui si è trovato a crescere da solo due bambini, diventando un padre estremamente protettivo.

Il legame con i figli e i ricordi del padre
Il dolore per la perdita di Loredana si è fuso con la responsabilità paterna. Giallini ha raccontato episodi toccanti del suo rapporto con i figli, paragonando il suo comportamento a quello del padre. “Se il più grande rientra alle 4 di notte, io resto sveglio fino a quell’ora. Come faceva mio padre con me. Sentivo il clic della lampada che spegneva quando rientravo”.
I problemi di voce e la risposta alle critiche: “Non è colpa del personaggio”
Di recente, alcuni fan si sono preoccupati per il tono rauco della sua voce, collegandolo ironicamente alle abitudini di Rocco Schiavone, personaggio noto per l’uso di hashish. Ma Giallini ha voluto precisare che la voce roca è dovuta a un problema reale: “Le corde vocali sono ispessite a causa del fumo, ma sto seguendo una cura. Dovevo iniziare una terapia a base di cortisone, ma l’ho rimandata diverse volte. Dopo la terapia, tornerò come prima”.
Rocco Schiavone, il personaggio più amato: “È un perdente, come me”
Marco Giallini ha confessato di identificarsi molto nel suo personaggio più iconico: Rocco Schiavone. “È un uomo maledetto, un po’ noir, cinico e sopra le righe. È un perdente, e questo lo rende affascinante. Mi ci trovo bene, lo sento mio”.
Con una carriera solida, un talento naturale e una storia personale intensa, Marco Giallini si è guadagnato un posto speciale nel cuore del pubblico italiano. La sua romanità sincera, la sua ironia e la capacità di mostrarsi autentico anche nei momenti più duri della vita lo rendono un artista completo e, soprattutto, umano.