Si è spento a Roma a 75 anni Alvaro Vitali, volto amatissimo della commedia italiana, divenuto celebre con l’indimenticabile personaggio di Pierino. L’attore era ricoverato da circa due settimane a causa di una broncopolmonite recidiva, una condizione che aveva già minacciato la sua salute in passato, ma che questa volta non gli ha lasciato scampo.
La notizia della sua morte, arrivata nella giornata del 24 giugno 2025, ha colpito il pubblico italiano con un’ondata di commozione e nostalgia. Pierino non era solo un personaggio cinematografico: era un pezzo di immaginario collettivo, un simbolo di un’epoca in cui il cinema faceva ridere con disincanto e irriverenza.
Una carriera cominciata quasi per caso, diventata culto
Nato nella capitale nel 1950, Alvaro Vitali iniziò la sua carriera in modo quasi fortuito, con piccoli ruoli che col tempo si trasformarono in protagonismi assoluti nel genere della commedia sexy all’italiana. Il suo personaggio più famoso, Pierino, lo rese uno degli attori più riconoscibili e amati tra gli anni ’70 e ’80.
Con il suo fisico minuto, la voce stridula e il sorriso da eterno ragazzino furbo, Vitali sapeva come conquistare il pubblico. Ma era anche molto di più: un attore con tempi comici perfetti, capace di dare ritmo e identità a personaggi apparentemente semplici, ma divenuti iconici.
L’ultimo gesto d’amore non corrisposto
A rendere la notizia ancora più dolorosa è l’aspetto umano che ha preceduto la scomparsa dell’attore. Solo pochi giorni fa, Alvaro aveva scritto una lettera commovente alla sua ex moglie, Stefania Corona, chiedendole di tornare insieme. Un tentativo di riconciliazione che non ha avuto l’esito sperato.
La risposta di Corona, infatti, è arrivata in modo diretto durante un’apparizione televisiva:
“Lui è tornato da me solo per convenienza. Ha bisogno di me, ma non per amore.”
Parole dure che oggi risuonano con una nota di malinconia, viste le circostanze. A ricordarlo e piangerlo, oltre a milioni di italiani, anche il figlio Ennio, stimato avvocato di Vercelli, che ha scelto finora il silenzio nel rispetto del dolore.

Una figura amata da generazioni
Sebbene negli ultimi anni Vitali si fosse allontanato dai riflettori, non aveva mai smesso davvero di lavorare. Si era dedicato a piccoli spettacoli teatrali, partecipazioni televisive e manteneva un legame costante con il suo pubblico, che lo aveva sempre sostenuto con affetto.
Aveva anche raccontato in diverse interviste di vivere con una pensione minima da 1.300 euro, dopo aver sperperato il guadagnato accumulato nei periodi di maggiore successo. Un racconto amaro, ma autentico, che aveva contribuito a rendere ancora più umano il suo profilo pubblico.
Il ricordo di un’Italia che sapeva ridere
Alvaro Vitali era molto più di Pierino. Era il volto di un’Italia spensierata, dove anche l’irriverenza riusciva ad avere una sua innocenza. Era un attore capace di far ridere senza mai essere veramente offensivo, e che ha fatto parte dell’infanzia e dell’adolescenza di milioni di spettatori.
Oggi il suo volto ci manca. Ci mancheranno quelle battute che tutti sapevano a memoria, quel modo di muoversi goffo e irresistibile, quel sorriso sempre sul filo tra la birbanteria e la dolcezza.
In un Paese che spesso cerca rifugio nella comicità per affrontare le difficoltà della vita, Alvaro Vitali resterà sempre uno di casa. Uno di famiglia.