Quella raccontata da Nato il 4 luglio è una storia autentica. È capace di lasciare un’impronta profonda nel cuore dello spettatore. Il film, diretto da Oliver Stone, verrà trasmesso questa sera alle 21:14 su Iris, canale 22. Porta sullo schermo una vicenda di dolore, lotta e rinascita.
Oliver Stone e la regia che racconta il Vietnam senza filtri
Il protagonista è interpretato da Tom Cruise. Non si tratta del solito divo da grandi schermi. Qui Cruise dà vita a Ron Kovic, un uomo che incarna sentimenti complessi come la rabbia, la frustrazione, il senso di impotenza, ma anche la voglia di riscatto. Kovic è un ex marine che, dopo aver combattuto nella guerra del Vietnam, si trasforma in un convinto attivista pacifista. Uscito nel 1989, questo film mantiene intatta la sua forza e la sua intensità. Risulta oggi ancora più rilevante in un mondo sempre più caotico e incerto.
Ron Kovic nasce in un’America che crede fermamente nei valori del sacrificio, della fede in Dio, della lealtà verso la patria e della sacralità della bandiera. Spinto da questi ideali, decide di arruolarsi volontario per partecipare alla guerra del Vietnam. Era convinto di servire un nobile scopo. Tuttavia, la realtà del conflitto si rivela ben diversa dalla retorica patriottica. La guerra si presenta come una ferita sanguinante, segnata da errori, sofferenze indicibili e tragedie umane.
Durante una missione, Kovic commette un tragico errore: spara accidentalmente a un suo commilitone. Poco dopo, viene gravemente ferito alla colonna vertebrale e costretto a tornare negli Stati Uniti in sedia a rotelle. Quello che lo attende è un abbandono totale, persino da parte dello Stato che gli aveva promesso onore e riconoscimento. Tom Cruise si immerge completamente nel personaggio. Studia con intensità i movimenti, interpretandone il dolore e la rabbia. Il tutto sotto la guida di un Oliver Stone che ha vissuto in prima persona l’esperienza del Vietnam, donando al film una regia lucida e impietosa.
Un cast d’eccezione
Il cast è arricchito da nomi di spicco come Willem Dafoe, che interpreta Charlie, Kyra Sedgwick, Raymond J. Barry, Caroline Kava e Tom Berenger.
Un tocco di autenticità è dato dalla presenza del vero Ron Kovic, che compare in un cameo nella scena iniziale. La scena rappresenta una parata militare, una bandiera sventolante, e un uomo spezzato che osserva il sogno americano sgretolarsi davanti ai suoi occhi.
Nato il 4 luglio ha ottenuto importanti riconoscimenti, vincendo due Premi Oscar per la regia e il montaggio. Ha vinto quattro Golden Globe tra cui miglior film, miglior regia, miglior attore e miglior sceneggiatura. Ha ricevuto numerose altre nomination, tra cui quelle per miglior film, attore protagonista, sceneggiatura non originale, fotografia e colonna sonora, firmata dal leggendario John Williams. Nonostante questo prestigio, il film è rimasto un po’ ai margini della memoria collettiva. Forse perché troppo crudo, forse perché troppo veritiero.
Questa sera il film torna in televisione non solo come intrattenimento, ma come testimonianza coraggiosa. Oliver Stone e Tom Cruise hanno rinunciato ai loro tradizionali compensi da superstar. Hanno accettato una paga sindacale per realizzare questa pellicola, mossi da un unico obiettivo: raccontare la storia di Kovic con onestà e forza. Per mesi, Cruise si è preparato con dedizione, vivendo la condizione di paralisi. Ha utilizzato una carrozzina, incontrando veterani e assorbendo la responsabilità di rappresentare una realtà tanto dura quanto vera.
La lavorazione del film è stata lunga e complessa. Il progetto nasce negli anni ’70, inizialmente pensato per Al Pacino, ma si è arenato più volte prima che Oliver Stone, già noto per il suo pluripremiato Platoon, lo portasse a compimento. Le scene ambientate in Vietnam sono state girate nelle Filippine. Sebbene alcune situazioni, come il confronto con la famiglia Wilson o il pestaggio durante una protesta a Syracuse, siano state romanzate, il cuore del racconto rimane palpabilmente autentico.
L’impatto di “Nato il 4 luglio” sul cinema e sulla carriera di Cruise
Nato il 4 luglio è un pugno nello stomaco, ma anche una carezza per chi è sopravvissuto senza essere visto. È la voce di chi è tornato a casa con un corpo ferito e un’anima in silenzio. È un film che ha segnato una svolta nella carriera di Tom Cruise. Trasformandolo da star da blockbuster a interprete drammatico di grande spessore. Ha inoltre cambiato per sempre il modo di rappresentare la guerra del Vietnam sul grande schermo. Ha abbandonato l’estetica patinata e l’eroismo muscolare degli anni ’80 per mostrare il dolore, la disillusione e la protesta.
Dopo Nato il 4 luglio, raccontare la guerra non è più solo una questione di sfondo epico. Diventa un racconto di trauma, colpa e consapevolezza. Questa sera, su Iris, questo film torna per ricordarci tutto questo. Non solo per essere guardato, ma per farci riflettere. Per dare voce a chi la storia ha cercato di zittire. Guardarlo significa guardare dentro se stessi e interrogarsi su quanto costi davvero credere in un ideale e su quanto valga la verità.
In conclusione, Nato il 4 luglio è un film che parla dal profondo dell’America. Contiene domande universali, capaci di risuonare ancora oggi con la stessa forza.