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Raz Degan racconta il suo digiuno estremo: “Ho sfidato i miei limiti, la fame è solo un'illusione mentale”

Raz Degan racconta il suo digiuno estremo: “Ho sfidato i miei limiti, la fame è solo un’illusione mentale”

Raz Degan ha sorpreso il pubblico raccontando una decisione radicale presa di recente: affrontare dieci giorni di digiuno totale, assumendo unicamente acqua e qualche bevanda calda. L’attore e documentarista, ospite a La Volta Buona, il programma di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, ha condiviso il suo percorso come un’esperienza intensa e trasformativa, non solo sul piano fisico ma soprattutto mentale.

«Sfidare la mente è tra le cose più preziose che si possano fare. È un modo per dominarla, per far tacere quei demoni che la abitano», ha detto Degan con il suo stile diretto e riflessivo.

Per lui, non si è trattato di una semplice sfida alimentare o di una moda salutista, ma di un viaggio interiore, una forma di autodisciplina che ha portato a una maggiore lucidità e a un rinnovato senso di equilibrio. «Il segreto non è resistere alla fame, ma comprendere che passa. È una sensazione temporanea. Un tè caldo, in certi momenti, è stato come un abbraccio», ha confidato l’attore.

Le reazioni in studio: tra ispirazione e preoccupazione

Non tutti, però, hanno accolto con entusiasmo le parole di Raz Degan. Durante la puntata, la cantante e conduttrice Flavia Fortunato ha espresso una certa inquietudine, sottolineando i rischi che simili esempi potrebbero rappresentare per un pubblico più giovane e impressionabile:

«Mi preoccupa il messaggio che può passare: non dovremmo sentirci obbligati a superare certi confini per dimostrare qualcosa a noi stessi».

Ma Degan ha replicato con decisione, difendendo la sua scelta come un atto di libertà e consapevolezza:

«È da trent’anni che metto alla prova me stesso. I veri limiti sono quelli che ci imponiamo mentalmente, non quelli del corpo».

L’intervento della nutrizionista: “Pratiche estreme da non imitare”

A fare chiarezza dal punto di vista medico è intervenuta la nutrizionista Evelina Flachi, che ha messo in guardia contro l’adozione autonoma di simili pratiche senza la supervisione di un professionista:

«Un digiuno prolungato di dieci giorni è una pratica molto controversa. Non è riconosciuta dal Ministero della Salute e può comportare seri rischi. Ogni organismo reagisce in modo diverso, e ciò che va bene per uno, può rivelarsi pericoloso per un altro».

Anche in questo caso Raz Degan non ha accettato la critica passivamente, rispondendo con fermezza:

«Se non lo hai mai fatto, è solo teoria. Io non voglio vivere a metà: voglio esplorare tutte le mie possibilità, mentali e fisiche».

Un gesto divisivo che fa riflettere

La testimonianza di Raz Degan ha suscitato opinioni contrastanti tra gli ospiti in studio e il pubblico da casa. Alcuni hanno visto nel suo racconto un esempio di grande forza mentale e spirituale, altri lo hanno interpretato come un pericoloso invito a emulare comportamenti estremi.

Tuttavia, al di là delle polemiche e dei punti di vista divergenti, una cosa appare evidente: per Degan, questo digiuno non è stato un gesto dimostrativo o una trovata pubblicitaria, ma un percorso profondamente personale alla ricerca di un rinnovato equilibrio tra corpo, mente e spirito. Un modo per ritrovare il silenzio, dentro e fuori.

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