Frigoriferi troppo caldi: il 30% fa andare a male gli alimenti

Molti frigoriferi in Italia non raffreddano in modo adeguato e gli alimenti si deteriorano prima della data di scadenza.
Il problema riguarda milioni di famiglie, ma viene completamente ignorato dai principali produttori di elettrodomestici come Bosch, Siemens, Candy, LG, Indesit, Zoppas, Ignis, Whirlpool, Hotpoint-Ariston e Samsung.
Questi marchi, infatti, non includono nei loro modelli un termometro esterno per monitorare la temperatura dei vari scomparti. Considerando che un frigorifero ha un costo medio di 300-400 euro, l’aggiunta di un termometro dal valore di pochi euro non sarebbe un problema economico per le aziende. Tuttavia, questa scelta potrebbe rivelare un’altra veritร nascosta: lโincapacitร di molti apparecchi di mantenere una temperatura adeguata di 4ยฐC in tutti gli scomparti.
Normative europee e realtร nei frigoriferi domestici
Secondo il Regolamento 1060/2010 della Commissione Europea, la temperatura di conservazione degli alimenti freschi nei frigoriferi domestici dovrebbe essere al massimo di 5ยฐC. Tuttavia, nella pratica, questa condizione รจ raramente rispettata.
Unโindagine condotta nel 2012 dallโIstituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha rilevato una temperatura media interna di 7,2ยฐC nei frigoriferi delle famiglie italiane, con punte di 8ยฐC nella portiera, dove solitamente si conservano latte e uova. Dieci anni dopo, nel 2022, una nuova analisi ha evidenziato un ulteriore peggioramento: la temperatura media era salita a 7,4ยฐC, con alcuni frigoriferi che superavano persino i 12ยฐC. Piรน del 30% degli apparecchi analizzati presentava temperature superiori alla soglia raccomandata, mettendo a rischio la sicurezza alimentare.
Senza un termometro, la sicurezza alimentare รจ ignorata
Uno dei principali problemi รจ che la maggior parte delle persone non ha consapevolezza della temperatura reale del proprio frigorifero. Durante i mesi estivi, quando la temperatura esterna raggiunge i 30ยฐC, lโelettrodomestico dovrebbe garantire una conservazione sicura degli alimenti, ma senza un termometro interno รจ impossibile verificarlo.
La regolazione tramite il termostato interno, che presenta numeri generici anzichรฉ gradi centigradi, non permette di sapere con certezza quale sia la temperatura effettiva. Di conseguenza, molte persone credono erroneamente di conservare i loro alimenti in modo corretto, mentre in realtร i prodotti freschi rischiano di deteriorarsi rapidamente.
Perchรฉ i produttori ignorano il problema?
Il Fatto Alimentare ha piรน volte chiesto alle aziende del settore il motivo per cui i frigoriferi non siano dotati di un termometro, ma nessuna risposta รจ mai arrivata. Se da un lato รจ vero che le normative non lo impongono, dallโaltro un semplice accorgimento come questo potrebbe sensibilizzare i consumatori e migliorare la sicurezza alimentare.
Ikea, ad esempio, nelle istruzioni dei suoi frigoriferi consiglia di utilizzare un termometro per verificare la temperatura interna e posizionare correttamente gli alimenti piรน delicati. In alcuni Paesi, inoltre, i modelli Ikea sono giร dotati di un dispositivo per indicare la zona piรน fredda. In Italia, perรฒ, questa prassi non รจ ancora stata adottata.

Una scadenza inutile se il frigorifero รจ troppo caldo
Mantenere una temperatura interna di 4ยฐC รจ essenziale per garantire la freschezza di latte, carne, pesce, formaggi molli e avanzi di cibo. Se il frigorifero supera questa soglia, tutta la filiera del freddo viene compromessa e gli alimenti rischiano di deteriorarsi prima della data di scadenza riportata sulla confezione. Questo significa che anche i calcoli effettuati dalle aziende alimentari per determinare la durata dei prodotti non hanno piรน valore, perchรฉ non tengono conto di un ambiente refrigerato a 7ยฐC o piรน, come accade nella maggior parte dei frigoriferi italiani.
Conclusione
Il problema delle temperature elevate nei frigoriferi domestici รจ ancora poco conosciuto, ma ha un impatto significativo sulla qualitร e sulla sicurezza degli alimenti. ร fondamentale che i consumatori prendano consapevolezza della situazione e adottino soluzioni semplici, come lโacquisto di un termometro per monitorare la temperatura interna. Allo stesso tempo, sarebbe auspicabile che le aziende produttrici iniziassero a includere questo accessorio nei loro modelli, rendendo finalmente trasparente un aspetto cruciale per la sicurezza alimentare.